In particolare, le discipline coinvolte nei percorsi di Medicina del sonno possono essere:
I benefici della Medicina del sonno
I percorsi di Medicina del sonno offrono una serie di benefici che vanno oltre il semplice miglioramento del sonno. Perché se la notte è serena, anche il giorno sarà più positivo.
Sonno migliore
Trattando disturbi come insonnia, apnea ostruttiva e “sindrome delle gambe senza riposo”, si favorisce un sonno più riposante e rigenerante.
Vitalità diurna
Un sonno migliore riduce la sonnolenza durante il giorno, consentendo di essere più attenti, energici e produttivi.
Prestazioni cognitive
Un sonno migliore favorisce la concentrazione, la memoria e il processo decisionale.
Salute mentale
Vengono ridotti i sintomi di ansia, depressione e altri disturbi dell’umore che possono essere influenzati da un cattivo sonno.
Qualità della vita
Riducendo i disturbi del sonno, migliora la qualità della vita, in quanto si potrà godere di più salute, energia e benessere.
Medico di riferimento
La Dott.ssa Francesca Milano si è laureata con lode a Bologna nel 2002 e si è specializzata in Ortognatodonzia nel 2006 a Ferrara. Dall’inizio della sua carriera professionale si è sempre occupata in maniera esclusiva di Ortodonzia e di Disturbi Respiratori nel Sonno.
Dott.ssa Francesca Milano
Ortodontista specializzata in disturbi del sonno e apnee notturne
Dott.ssa Giulia Milioli
Medico Chirurgo specialista in neurologia e Medico esperto in medicina del sonno
Laureata in Medicina e Chirurgia, la Dott.ssa Giulia Milioli è specializzata in Neurologia. Ha lavorato presso il Centro di Medicina del sonno dell’Azienda ospedaliera universitaria di Parma e nel 2008 ha conseguito il titolo di Medico Esperto in Medicina del sonno, certificato dall’Associazione Italiana di Medicina del Sonno (AIMS).
Con un Master universitario di II livello in Medicina del Sonno, il Dott. Michele Boreggiani è specializzato nella valutazione clinica e strumentale e nella consulenza per il trattamento non farmacologico dell’insonnia e dei disturbi del ritmo circadiano, mediante il protocollo Cognitivo Comportamentale per l’Insonnia (CBT-I).
